L’AMORE SECONDO VERMEER.

Di Vermeer e della sua opera oggi non possediamo praticamente nessun tipo di documento scritto, lettera, giornale o appunto che ci possa aiutare a capire di più la sua arte. Ci arrivano alcuni dei suoi dipinti dai quali dobbiamo dedurre i messaggi che questo straordinario artista ci ha voluto lasciare.

Il focus di questo post pone l’accento sul tema ‘amore’ attraverso l’analisi veloce di 5 opere che hanno come filo conduttore declinazioni diverse -appunto- dell’amore.

Amore sognato: “Ragazza che dorme”

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L’opera è stata dipinta intorno al 1657, si trova al Metropolitan museum of art di New York. Olio su tela.

È il primo quadro che ritrae un interno come una sorta di fermo immagine che diventerà la cifra stilistica di Vermeer.

Una cameriera è seduta ad un tavolo, sorregge la testa col braccio destro mentre dorme.

Sulla tavola troviamo alcuni oggetti di scena che ritroveremo spesso nelle opere del pittore: tappeto turco, caraffa bianca, piatto cinese.
La ragazza dorme perché ha bevuto un bicchiere di troppo: ha le gote rosse e il bicchiere di fronte a sé vuoto.
Il rossore delle guance rispecchia la dolcezza con cui l’artista vede la ragazza.

La porta in secondo piano è aperta, lascia pensare che qualcuno possa entrare da un momento all’altro. Alcune analisi dell’opera dimostrano che originariamente vi fosse una figura maschile all’uscio, che poi è stata cancellata dall’artista.

In alto a sinistra si vede chiara una porzione di quadro.

“Ragazza che dorme” (part.) Il quadro appeso mostra il piede di un cupido e una maschera.

Il piede di un cupido e una maschera sono un chiaro messaggio dell’artista: in amore ognuno interpreta un ruolo.

La sedia di fianco alla ragazza è spostata, così come la tovaglia. C’era qualcuno o deve arrivare? Forse la ragazza sta sognando di avere qualcuno al suo fianco?

Amore comprato: “La mezzana”.

“La mezzana”1656, olio su tela, Dresda, 143*130 cm. Olio su tela.

In questa opera Vermeer usa toni che non userà più, preferendo messaggi meno espliciti, intimi e misteriosi.

Un giovane dalla giubba rossa compra le grazie di una prostituta. Le mette in mano una moneta mentre una vecchia signora vestita di nero (La mezzana) sorride compiaciuta per l’avvenuto incasso.
In primo piano sulla sinistra un giovane regge uno strumento con una mano e con l’altra un bicchiere di vino. Alcune ipotesi vedono nel giovane un autoritratto dell’artista, posto nell’attitudine dello stolto come da tradizione caravaggesca.
Anche la prostituta tiene in mano un bicchiere, chiara allusione sessuale.
Anche in questo caso ritroviamo la brocca ed il tappeto.

Amore consumato: La ragazza con il bicchiere di vino (una signora e due signori).

 

“La ragazza con il bicchiere di vino (una signora e due signori)” 77.5 x 66.7 cm, 1660 circa, museo Herzog Anton Ulrich. Olio su tela.

Siamo all’interno di un’abitazione il cui punto di luce è una finestra aperta. Resa meravigliosamente realistica dal gioco di luci del vetro colorato e dallo stemma rappresentato.
Il tavolo contiene gli elementi cari al pittore: brocca, tovaglia e vassoio.

Una ragazza dal meraviglioso abito rosso riceve l’ennesimo bicchiere di vino, non sa quale corteggiatore scegliere.
In secondo piano un giovane siede annoiato: è il terzo incomodo o sta aspettando il suo “turno”?
Nel vassoio ci sono due frutti di cui uno completamente sbucciato: metafora chiara di amore già consumato.

Amore intimo: donna che scrive una lettera.

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“Donna che scrive una lettera” 1665 / 1667 National Gallery of art, Washington, 45 x 39.9 cm, olio su tela.

Una signora olandese scrive una lettera. Viene ripresa, quasi “sorpresa” nell’intimità della sua stanza, in déshabillé. Non si tratta quindi di un ritratto, ma di un personaggio inventato. Nessuna signora dell’epoca infatti si sarebbe fatta ritrarre spettinata ed in vestaglia.

Elemento nuovissimo per l’epoca è il fatto che sia proprio una donna ritratta a scrivere seduta al suo scrittoio. Sono sempre infatti i grandi uomini e pensatori colti in un momento cruciale della loro funzione ad essere ritratti, proprio nel momento in cui stanno scrivendo qualcosa di importantissimo.

La donna si è anche tolta la collana di perle per essere più comoda e libera.
Sul tavolo compaiono uno scrigno portagioie e un calamaio. La tovaglia è tirata un po’ su per accogliere meglio la luce e donare movimento alla composizione (elemento caratteristico dell’artista).

In questo caso non vediamo la “solita” finestra. La luce è pensata frontale, proviene da noi spettatori. È come se noi fossimo affacciati alla finestra e avessimo interrotto un momento intimo della donna. Cosa rarissima infatti è che la protagonista ci guarda direttamente negli occhi.

Amore misterioso: Fantesca che porge una lettera alla signora.

“Fantesca che porge una lettera alla signora” 90.2 x 78.7 cm, 1667, Frick collection, New York. Olio su tela.

In questo caso è la cameriera che interrompe l’intimità della padrona. Irrompe nello studio e le porge una lettera. Il fondo scuro e i suoi abiti contrastano con la lussuosissima vestaglia gialla bordata di pelo che imita l’ermellino (in realtà era coniglio).
La padrona è già intenta a scrivere e riceve un’altra lettera. Il suo stupore ci fa pensare che certamente non la stava aspettando.

Sarà la risposta di qualcuno o la donna ha più corteggiatori?

L’ossessione di Vermeer per le donne che scrivono lettere unito all’assenza di altre informazioni scritte sulla sua vita inonda di forte mistero tutto il suo operato, rendendolo ancor più attraente.

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