DISEGNARE IL NASO: TRUCCHI E SEGRETI

Ciao a tutti.
In questo post vedremo come realizzare con pochi step un naso in maniera corretta.
Il naso è costituito per la maggior parte da materiale cartilagineo e da grasso (nella parte bassa delle ali) ecco perché risulta diverso da individuo a individuo.
Nella parte finale del post troverai 4 delle tipologie più comuni di naso, ma – per quanto detto – ne esistono moltissime altre.
Il naso si costruisce su due parti fisse ossee del cranio, una nella parte alta (quella che cioè crea il ponte) e una nella parte bassa (sempre un osso che raccorda il naso sul labbro superiore e divide in due le narici).
Osserva le frecce rosse nella foto:
Parti fisse ossee del cranio dove si erge il naso.
Nei post precedenti abbiamo visto l’esatta collocazione del naso nel volto: la sua base parte dalla seconda linea (a partire dal basso) della griglia 2 x 3 nella quale è inscritto il volto. E’ largo esattamente quanto un occhio, cioè un quinto della larghezza totale del viso.
Capita la sua collocazione nel cranio, pensiamo al naso come costituito da piani lisci che modificano le proprie dimensioni man mano che ruota il volto.
Semplifichiamo il naso secondo 3 piani: un piano frontale (dal ponte alla punta, di colore rosa), i due piani laterali (di colore azzurro), il piano sottostante (quello sotto la punta che raccorda il filtrum e arriva all’arco di cupido, di colore giallo. Per filtrum, arco di cupido e altri elementi che riguardano le caratteristiche e la giusta collocazione della bocca ti consiglio di leggere [https://chroma2017.wordpress.com/2016/03/16/disegnare-e-dipingere-la-bocca/]).
 
Nota dalla figura che man mano che il volto si muove verso la nostra destra, i piani modificano la loro forma seguendo il movimento del cranio.
Mutazione dei piani in base alla rotazione del cranio.
Quindi un primo approccio può essere quello di capire prima – tramite queste forme geometriche semplificate – l’ingombro dei vari piani che man mano vai a “limare” facendo venir fuori tutti gli elementi che costituiscono il naso.
Un altro approccio semplificato può essere quello di tracciare semplicemente delle linee guida che ci indicano altezza, larghezza e punta del naso e su queste costruire i volumi. Si tratta di partire tracciando delle linee perpendicolari e una sfera sulle quali costruire gli elementi.
Mutazione rette perpendicolari in base alla rotazione del cranio.
Come per ogni parte del volto vista negli altri post, vediamo gli elementi principali che caratterizzano il naso. Sapendo quali sono e conoscendone la natura, disegnarli sarà un po’ più facile.
Naso: visione frontale ed elementi fondamentali.
GLABELLA. Rappresenta una protuberanza del cranio, inserita al centro tra le sopracciglia. Nota come – soprattutto nella visione laterale – la glabella insieme al ponte forma un angolo, una rientranza che a seconda della conformazione propria del cranio può essere più o meno profonda (guarda la successiva foto della visione laterale del naso).
PONTE) È quindi una parte ossea speculare alla glabella. Come abbiamo detto è una delle due parti fisse ossee sulle quali si erge il naso che è fatto invece di cartilagini. È anche chiamato osso nasale proprio perché è l’osso più importante dei due.
 
PUNTA) È la parte terminale del naso. Non è una sfera esatta: ha la parte finale arrotondata ma nella parte alta si fonde col ponte appiattendosi. È dunque una “semisfera irregolare”.
 
SETTO) È un rilievo sottile (quasi una lamina) di materiale osseo che unisce verso il basso il naso al labbro superiore; verso l’alto serve a dividere la due narici.
 
ALI) Rappresentano le parti laterali del naso che racchiudono le narici. Sono costituite da materiale grasso, ecco perché nella realtà riflettono maggiormente la luce se da questa direttamente colpite.
Passiamo ora ad una visione laterale del naso. Faremo insieme considerazioni semplici e intuitive: rifletterci sopra però ci aiuterà nella realizzazione di un naso realistico il più possibile.
Naso: visione laterale ed elementi caratteristici.
1)  Come detto sopra, il punto di incontro tra la glabella e il ponte crea una rientranza.
2)    Il numero due sottolinea il punto in cui l’osso del ponte incontra la cartilagine e si assiste ad un leggero cambio di direzione proprio per la diversa consistenza dei “materiali” che costituiscono il naso. Generalmente negli uomini questo cambio di direzione è più evidente.
3)    Si assiste ad un leggero cambio di direzione anche quando inizia la punta.
4)    In questa visione laterale si vede con più chiarezza il setto. È –come detto– la lamina che divide le narici e raccorda il naso al labbro superiore.
5)    Le ali sono costituite di materiale grasso perciò sono forme più morbide e meno spigolose delle altre. NB: le narici guardano sempre verso il basso, mai di lato.
Per dargli tridimensionalità nota come, per la maggior parte dei casi, la zona sotto la punta e le laterali delle narici sono tendenzialmente in ombra, mentre la punta e il setto sono in luce. Perciò per una luce frontale rispetto al volto si avrà luce massima sul piano frontale, mezzitoni nei piani laterali e ombra nel piano sottostante (sotto la punta e ai lati delle ali).
Proprio per la variabilità delle caratteristiche proprie del naso, ne esistono moltissime tipologie (per lo più classificate per disarmonie e fattori medico /chirurgici). Ne ho rappresentati solo quattro, tra i più noti, con lo scopo di riflettere sulle forme e la loro mutevolezza.
A PATATA: (riquadro rosso) è chiamato così perché ricorda la conformazione di una vera e propria patata. Anatomicamente si presenta con la punta larga e le narici larghe.
AQUILINO: (riquadro giallo) perché ricorda il becco di un’aquila. Si presenta con una gobba e la punta curva rivolta il verso basso. Veniva definito “il naso dei re” dalla fisiognomica (scienza che deduce i caratteri psicologici dell’individuo a partire dalle sue caratteristiche fisiche), perché rappresentava il carattere deciso, intransigente; l’autorevolezza di chi si lascia poco influenzare dalle opinioni altrui.
FRANCESE: (riquadro azzurro) quando si presenta piccolo, con la punta all’insù e dorso scavato.
GRECO: (riquadro rosa) quando raccorda direttamente con la fronte: la glabella ed il ponte non formano alcun incavo. Viene definito “greco” per le raffigurazioni del naso sui dipinti e delle statue della antica Grecia.
Naso: tipologie tipiche.
Una curiosità: sapevi che il naso di Cleopatra era veramente brutto?!
In base al ritrovamento di alcune monete sulle quali era inciso il suo profilo e grazie alla ricostruzione del cranio della sorella di Cleopatra si è giunti alla conclusione che non era affatto la bellona che tutti pensano. Il suo naso infatti si presentava aquilino e schiacciato, tutt’altro che armonico.
Sicuramente aveva altre doti per essere così affascinante agli occhi degli uomini, e tutti possiamo immaginare quali! 😉
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Grazie per avermi letto e dedicato del tempo.
Alla prossima, RB.

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